Foibe e confine orientale 1920-1947

Se questo è un sindaco

Un comunicato stampa anomalo, fatto circolare nel fine settimana a mo’ di velina in gruppi Facebook locali e mandato a giornalisti amici, prima di essere pubblicato sul sito istituzionale del Comune solo il lunedì (4 febbraio 2019). In più, senza la carta intestata né i consueti riferimenti all’ufficio stampa. Cosa sta succedendo alla comunicazione della giunta Rocchi?

Ma non tanto di forma vogliamo parlare. Il contenuto del comunicato ci sembra di un’aggressività senza precedenti. Nulla a che vedere con l’imparzialità che ci si aspetterebbe dalla carica istituzionale: un sindaco dovrebbe essere sindaco di tutte e tutti, non solo di una parte politica, per quanto questa si senta forte e legittimata da governi amici a livello nazionale e regionale.

Per via dell’assemblea pubblica su foibe e confine orientale, da noi organizzata con la ricercatrice triestina Claudia Cernigoi, Veniamo accusati da Rocchi di non rispettare la legge, la morale, il buon costume (cosa c’entra?), di ricostruire in maniera becera e deviata la storia italiana, di non rispettare la morte e la sofferenza! Come già scritto nel nostro comunicato del 3 febbraio 2019, rimandiamo al mittente tali accuse perché rappresentano il condensato di bufale e narrazioni tossiche che da anni inquinano il dibattito pubblico sui delicati temi trattati.

Vorremmo leggere la stessa determinazione nel condannare la violenza nazi-fascista, ma l’esperienza di questi anni ci ha mostrato un’amministrazione (in primis un sindaco) timida e stranamente a corto di parole durante le celebrazioni del 25 aprile o del Giorno della Memoria. Ma ci sembra ormai chiaro quale lettura della storia venga preferita da chi patrocina iniziative di organizzazioni della galassia neofascista, chi governa grazie al voto di un consigliere comunale in quota Casa Pound, chi ha portato in città un accampamento della Germania nazista con la scusa di una “rievocazione storica”.

La libertà di espressione, evocata nel comunicato, non può valere a giorni alterni, in base alle scelte ideologiche di una maggioranza. Chi ha la fortuna di vincere un’elezione non può considerare una città come “cosa sua”. Contro questa visione autoritaria di governo (da noi già denunciata) ci battiamo e ci batteremo sempre, sull’esempio della lotta di Liberazione e della Costituzione repubblicana antifascista.

Concludendo, rinnoviamo l’invito a partecipare all’assemblea pubblica di giovedì 7 febbraio, spostata in seguito alla censura leghista (su pressione di Casa Pound) presso il salone della Casa del Popolo di Brugherio (piazza C. Battisti 1) alle ore 20.45.
Ribadiamo la volontà di tenere in altra data l’assemblea pubblica, nell’auditorium comunale regolarmente affittato, come ci spetta di diritto.

Rete antifascista Cologno
Lunedì 4 febbraio 2019

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Una risposta a "Se questo è un sindaco"

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